La Cattedrale di Gravina in Puglia dedicata alla Vergine Maria Assunta

Cattedrale di Gravina in Puglia - Santa Maria Assunta
Cattedrale di Gravina in Puglia – Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Gravina in Puglia sovrasta i due antichi rioni Piaggio e Fondovico. Si trova quasi a ridosso del burrone la Gravina, in Piazza Benedetto XIII, a fianco al Palazzo Vescovile e al Monastero di Santa Maria delle Suore Domenicane.

Il piazzale adiacente al prospetto ovest della Cattedrale permette l’accesso a un balcone che si affaccia sui due rioni e sulla Gravina. In prospettiva, il ponte-acquedotto e il campanile della chiesa rupestre della Madonna della Stella delimitano il confine oltre il quale inizia Petra Magna.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta è stata costruita nel XI secolo d. C. dai Normanni a fianco al Castello – crollato durante il violento terremoto del 1456. È la quarta Cattedrale della Diocesi di Gravina in Puglia, le tre che l’hanno preceduta sono, in ordine cronologico, la chiesa grotta a cinque navate di San Michele, le chiese di San Marco e di San Giovanni Battista.

Gli incendi del 1447 e il terremoto del 5 dicembre 1456 lasciarono in piedi ben poco della primitiva chiesa madre normanna. Così, il Vescovo Monsignor Matteo D’Aquino – sostenuto dai cittadini e finanziato in parte dal Duca Francesco Orsini di Gravina in Puglia – ne commissionò la ricostruzione.

Nei secoli, vescovi e nobili hanno completato e impreziosito la Cattedrale con rifiniture e pregiati elementi d’arredo. Anche il Cardinale Fra Vincenzo Maria Orsini, che divenne Papa Benedetto XIII nel 1724, contribuì alla ricostruzione della Cattedrale di Gravina in Puglia.

Non si sa chi sia stato l’architetto incaricato a progettare la ricostruzione della Cattedrale. In quel periodo era a Roma il celebre Bramante, e quasi tutti i paesi del Regno di Napoli colpiti dal terremoto lo chiamavano per ottenere da lui consigli o progetti per opere di rifacimento o restauro.

Bramante era a quell’epoca uno dei maggiori conoscitori dell’architettura antica, che cercò con successo, attraverso i suoi studi, di tramandarne il fascino e la bellezza alle future generazioni.

La nuova Cattedrale presenta molti tratti dello stile architettonico del Bramante: la dedizione nel preservare tutto ciò che era rimasto in piedi, il modello delle finestre interne che ricorda un’altra sua creazione, gli archi più slanciati e molti altri elementi hanno fatto avanzare l’ipotesi che il Bramante abbia partecipato alla costruzione della nuova Cattedrale con consigli o progetti di sua mano.

La nuova Cattedrale è stata edificata sulle fondazioni della prima, si è lasciato l’orientamento da est a ovest e la sua superficie è rimasta invariata: la lunghezza è quasi il doppio della larghezza e la pianta è divisa in tre navate longitudinali.

La primitiva Cattedrale normanna aveva molti elementi in comune con quasi tutte quelle costruite durante i secoli XI e XII negli altri paesi della Puglia, in particolare con la Cattedrale di San Nicola di Bari: i feudatari delle due città erano legati da rapporti di parentela, perciò si presume che le maestranze di Bari abbiano lavorato anche a Gravina.

Ingresso Ovest - Cattedrale di Gravina in Puglia
Ingresso Ovest – Cattedrale di Gravina in Puglia

Oggi, la Cattedrale di Gravina in Puglia possiede due ingressi principali: sui prospetti sud e ovest. Sulla facciata ovest c’è il portale più grande, che non poté essere ripristinato con quello originale, perché il materiale venne disperso dai francesi che, guidati da Carlo VIII, assalirono la città verso la fine del XV secolo.

Porte laterali sinistra e destra del prospetto ovest della Cattedrale di Gravina in Puglia
Porte laterali sinistra e destra del prospetto ovest della Cattedrale di Gravina in Puglia

Il portale ovest è affiancato da due porte più piccole incorniciate da due pilastri in stile ionico, realizzati con pietra di Bitonto e sormontati da archi decorati. Sui due architravi ci sono due statue: su quello sinistro Cristo Risorto, su quello destro Cristo legato alla colonna.

Statua di Papa Benedetto XIII - Gravina in Puglia
Statua di Papa Benedetto XIII – Gravina in Puglia

L’ingresso ovest è sovrastato da un rosone a trafori gotici e romanici; le due porte laterali, invece, da finestre circolari. La facciata è ricca di elementi decorativi dorici, ionici e corinzi.

 

 

 

 

 

 

 

Ingresso sud - Cattedrale di Gravina in Puglia
Ingresso sud – Cattedrale di Gravina in Puglia

L’ingresso a sud, annesso alla Piazza Benedetto XIII, è stato realizzato anche in pietra di Bitonto. È ornato da due colonne laterali intagliate e decorate in stile dorico. All’interno del frontespizio triangolare è scolpita in rilievo un’immagine della Madonna con Bambino in braccio. Sul frontespizio ci sono tre statue: Cristo risorto al centro, San Paolo a sinistra, San Pietro a destra.

 

 

 

 

 

 

L’interno della Cattedrale di Gravina in Puglia

Interno della Cattedrale di Gravina in PugliaL’interno della chiesa di Santa Maria Assunta raccoglie stili diversi, fusi nei secoli da menti sapienti, in grado di comporre melodie di linee, di sviluppare un carattere autentico.

Due ordini di quattordici colonne (sette per lato) dividono le tre navate. Le colonne, dalla base fino quasi alla metà della loro altezza totale, sono della Cattedrale antica; le parti superiori sono state completate con del nuovo materiale e culminano in capitelli in stile dorico e ionico scolpiti nel mazzaro (una pietra dura locale).

La navata centrale, larga 29,20 metri e alta 17,30 metri, è sorretta da arcate a tutto sesto e circondata da un cornicione di tufo, al cui interno sono scolpiti in rilievo dei puttini. Il cornicione si collega a un tratto di quello antico, che è posto in direzione della porta centrale e circa un metro più in basso del nuovo: questo dislivello è dovuto allo slancio maggiore degli archi.

Il soffitto della navata centrale è in stile barocco. È ricoperto da un soffitto in legno intagliato e dorato e accoglie cinque dipinti realizzati negli ultimi anni del 1600: il primo rappresenta diciannove santi, il secondo l’apparizione del tetto della Chiesa della Vallicella di Roma a San Filippo Neri, il terzo l’Assunzione di Maria Vergine al Cielo, il quarto San Michele Arcangelo contro Lucifero e gli Angeli ribelli, il quinto un gruppo di Santi protettori del Regno di Napoli, di Bari e secondari di Gravina in Puglia.

Arco di Trionfo e festone in stuccoSotto l’arco di trionfo pende, sorretto dagli angeli, un ricco festone in stucco di colore azzurro. Intorno al soffitto sono collocati vari stemmi dei Duchi e Vescovi che hanno attraversato la storia di Gravina.

Finestre bifore, cieche, decorate in stile bramantesco, sovrastano gli archi a tutto sesto della navata centrale. Altre finestre arcate condividono l’asse delle bifore in posizione perpendicolare e sono sovrastate da un cornicione a ricco fregio intagliato.

Nella navata centrale la luce penetra dalle dodici finestre bislunghe, disposte sei per lato, che sovrastano le bifore. Ogni navata laterale è illuminata da dodici monofore, larghe 33 centimetri e alte 315 centimetri.

 

Finestre e Presbiterio della Cattedrale di Gravina in Puglia

Il presbiterio è separato dalla navata centrale da una balaustra e un cancelletto di ottone del 1700. Al centro è collocato l’altare maggiore, ricostruito nel XVIII secolo con marmi colorati e lavorati; sul fondo, sovrastato dall’organo, il coro cinquecentesco in legno di noce intarsiato e ripartito con due ordini di sedili.

Nelle navate laterali sono collocati altri altari di pregevole fattura.

Altare del Crocifisso
Altare del Crocifisso

L’Altare del Crocifisso, realizzato nel XVII secolo, fu rivestito con fini marmi policromi e decorato con un paliotto d’argento cesellato. La spesa fu sostenuta dalla Duchessa D. Giovanna Frangipane della Tolfa Orsini, madre di Benedetto XIII. La nicchia, al centro dell’altare, ospita un crocifisso ligneo; in alto c’è un dipinto che raffigura il battesimo di Cristo. Entrambe le opere sono da attribuirsi a ignoti artisti napoletani.

 

 

 

 

 

Altare della presentazione di Maria SS al Tempio di Salomone
Altare della presentazione di Maria SS al Tempio di Salomone

L’altare della Presentazione di Maria Vergine al Tempio di Salomone in Gerusalemme è stato realizzato nel 1468 da Guido dei Guida. La pala dell’altare è scolpita in rilievo in pietra di Bitonto ed è composta da nove quadri ordinati in tre ripiani: in alto le tre profezie, con le bibliche del nuovo e vecchio testamento ai lati e la Sibilla al centro; nel ripiano centrale il Sommo Sacerdote accoglie Maria Vergine nel Tempio; nel ripiano inferiore l’ingresso di Maria bambina al Tempio di Gerusalemme è accolto da un vecchio pellegrino inginocchiato (al centro) e dai familiari e dalle amiche che l’hanno accompagnata (sui lati).

 

 

 

Altari di San Filippo Neri e di San Michele
Altari di San Filippo Neri e di San Michele

Gli altari dello Spirito Santo e di San Filippo Neri – compatrono della città – precedono quello di San Michele, sul quale è collocata una statua del Santo in mazzaro, scolpita e dipinta con perizia nel 1538.

L’altare della consolazione (o degli afflitti) è collocato nella Cappella secentesca, voluta da Monsignor Cennini. Sul paliotto è scolpito in rilievo Gesù Morto e deposto dalla Croce. Nella nicchia, in alto, c’è una statua in legno della Madonna della Consolazione.

Altare della Vergine nel Cenacolo di Pentecoste
Altare della Vergine nel Cenacolo di Pentecoste

L’altare della Vergine nel Cenacolo di Pentecoste è sovrastato da una tela del XVIII secolo realizzata da Francesco Santulli. Il dipinto ritrae nel piano inferiore la Madonna circondata dagli apostoli, in quello superiore lo Spirito Santo.

 

 

 

 

 

 

 

Altare della Sacra Famiglia
Altare della Sacra Famiglia

Il dipinto della Sacra Famiglia, posto sopra l’altare omonimo, è datato al 1779 e da attribuirsi al pittore napoletano Pietro Bardellino. Un secondo dipinto, settecentesco e di ignoto pittore, situato in cima all’altare, raffigura Santa Chiara e Santi.

 

 

 

 

 

 

 

Altari di Santa Maria del Piede e di Santa Maria di Costantinopoli
Altari di Santa Maria del Piede e di Santa Maria di Costantinopoli

L’altare di Santa Maria del Piede è dedicato a un’immagine del XII secolo ritrovata durante gli scavi per la costruzione delle fondazioni della prima Cattedrale. L’immagine raffigura una Madonna con Bambino affrescata su pietra. Nel momento in cui fu rinvenuta si stava per porre “il piede” del Duomo.

L’altare in marmo di SS. Maria di Costantinopoli (o dell’Odegitria) è stato realizzato nel 1700 da G. Cimafonte. Sull’altare si trova un rilievo policromo della Vergine con Bambino collocato in una tela del XVII secolo. Sopra il rilievo c’è un dipinto con Cristo in Croce e, ai suoi lati, San Francesco e San Domenico.

Altari della Croce e di San Francesco di Paola
Altari della Croce e di San Francesco di Paola

L’altare della Croce racchiude nella grande nicchia centrale un dipinto con al centro una Croce affiancata da Sant’Elena e Costantino. L’opera è di ignoto artista napoletano del XIV secolo.

L’altare di San Francesco di Paola è dedicato alla secolare devozione dei gravinesi al Santo fondatore dei Minimi, raffigurato nella tela secentesca collocata sull’altare.

Battistero e dipinti del Battesimo di Gesù, di San Domenico e di San Vincenzo Ferreri
Battistero e dipinti del Battesimo di Gesù, di San Domenico e di San Vincenzo Ferreri

Il Cardinale Fra Vincenzo Maria Orsini (il futuro Papa Benedetto XIII), durante la sua visita apostolica a Gravina in Puglia nel 1714, e in ricordo del suo battesimo ricevuto nella Cattedrale, donò il Battistero, che si trova dopo l’altare di San Michele, e il dipinto posto sulla parete della navata laterale retrostante, realizzato dal famoso pittore napoletano Francesco De Angelis nel 1726. Il dipinto raffigura il Nazzareno battezzato da San Giovanni Battista. Ai lati del battesimo di Gesù ci sono i dipinti di San Domenico e di San Vincenzo Ferreri.

 

 

 

 

SS. Sacramento
SS. Sacramento

La Cappella secentesca, adiacente alla navata laterale sinistra e voluta da Monsignor Arcasio Ricci, conserva il SS. Sacramento. Sull’altare in madreperla e lapislazzoli c’è un lanterino cadenzato da colonne e coronato da un fastigio.  Il lanterino è incorporato in una grande nicchia, che culmina in un arco popolato da putti. Nell’abside destra della Cappella, Monsignor Ricci fece predisporre, quando era ancora in vita, la sua tomba, nella quale riposa il suo corpo.

Sagrestia della Cattedrale di Gravina in Puglia - Altare di San Michele
Sagrestia della Cattedrale di Gravina in Puglia – Altare di San Michele

La sagrestia è stata costruita verso la fine del XVI secolo su parte delle fondazioni del castello normanno. La sua superficie è di circa duecento metri quadrati. La volta è in tufo, a lunette, e cadenzata da fasce e costoloni. Ingloba quattro stemmi: a partire dall’altare, il primo si riferisce all’Università di Gravina, il secondo agli Orsini, il terzo a Monsignor Manzolio, il quarto al Capitolo.

A sud della sagrestia si trova un bancone in noce intarsiato del XVI secolo, sovrastato da uno stemma realizzato da Angelo e Gennaro Ricciardelli. Sulla parete nord c’è un altare del XVIII secolo con una statua lignea policroma di San Michele. Sulle altre due pareti sono appese due tele che raffigurano Benedetto XIII e Monsignor Cennini. Sopra la porta di comunicazione tra la sagrestia e la Chiesa c’è un dipinto che raffigura il principe normanno Unfrido. Infine, due grandi armadi del 1714 ospitano i più preziosi paramenti e arredi sacri della Cattedrale.

 

Il campanile

Prospetto Sud e Campanile della Cattedrale di Gravina in Puglia
Prospetto Sud e Campanile della Cattedrale di Gravina in Puglia

L’antico campanile della Cattedrale di Gravina in Puglia ha subito tre crolli durante i secoli precedenti (1456, 1563, 1727), ma è sempre stato ricostruito. A causa del terremoto del 1563 crollarono le volte dell’episcopio e del presbiterio della chiesa, che danneggiarono il coro di noce massiccio intagliato, restaurato poi dai vescovi e feudatari ai quali si riferiscono gli stemmi posti in cima ai sedili.

Il campanile, a pianta quadrata, è scandito da quattro ordini distinti da cornicioni, e culmina in una cupola barocca a pera sulla quale è collocata una croce in ferro.

Si accede dalla cappella del coro per mezzo di 106 scalini: i primi sessanta sono in mazzaro, gli altri in tufo. I primi trenta scalini, dei sessanta in mazzaro, portano al piano dell’episcopio; i successivi tredici alla porta “segreta”, che dava accesso a un carcere; gli ultimi diciassette al primo ordine di campane.

La scalinata in tufo è divisa anche in tre tratti: i primi dodici scalini portano alla campana grande; il secondo tratto, di tredici scalini, termina alla loggia scoperta; gli ultimi sedici scalini raggiungono la loggia con le campane più piccole.

 

Il Succorpo

Succorpo della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Gravina in Puglia
Succorpo della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Gravina in Puglia

La Chiesa inferiore (o succorpo) è collocata sotto il pavimento della Cattedrale di Gravina in Puglia e ne occupa tutta la superficie. È anch’essa divisa in tre navate che terminano con tre altari, quello centrale è dedicato al Crocifisso.

Ai lati dell’altare maggiore ci sono quattro statue a tutto tondo che raffigurano Sant’Anna, San Gioacchino, San Domenico e Sant’Antonio Abate.

L’altare a destra, del primo settecento, è sovrastato da una tela de l’Assunta. A destra dell’ingresso c’è un monumento funerario del cinquecento.

Il succorpo è servito come luogo di sepoltura fino al 1875: sulle pareti delle navate laterali si trovano le lapidi di cittadini e prelati.

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